Il 13 marzo 2024, il Parlamento Europeo ha approvato il regolamento sulla “libertà dei media” che istituisce un quadro comune per i servizi di media nell’ambito del mercato interno e che ha come obiettivo quello di proteggere il pluralismo e l’indipendenza dei vari mezzi di comunicazione all’interno dello spazio europeo.

Il Regolamento prevede l’introduzione di garanzie contro le interferenze politiche nelle decisioni editoriali e contro la sorveglianza dei giornalisti. Inoltre, dedica grande attenzione all’indipendenza e al finanziamento stabile dei media da parte del servizio pubblico, nonché alla trasparenza della loro proprietà e all’allocazione della pubblicità di Stato. Contestualmente, il Regolamento UE, vieta alle autorità l’utilizzo di misure coercitive o di software di sorveglianza intrusivi per fare pressioni su giornalisti e responsabili editoriali e costringerli a rivelare le loro fonti, ad eccezione dei soli casi in cui ciò non si riveli necessario nel contesto della repressione di reati gravi commessi dai medesimi.

Quanto all’indipendenza editoriale del servizio pubblico, per scongiurare il rischio che gli organi di informazione pubblici siano strumentalizzati a scopo politici, il Regolamento stabilisce che gli stati membri dovranno assicurare procedure per la nomina e il licenziamento del direttore o dei membri del Consiglio di amministrazione che garantiscano l’indipendenza di questi ultimi. Nomine che devono avvenire attraverso procedure trasparenti, aperte, efficaci e non discriminatorie e su criteri trasparenti, oggettivi, non discriminatori stabiliti in anticipo a livello nazionale.

Anche il finanziamento del servizio pubblico dovrà basarsi su criteri trasparenti e oggettivi stabiliti in anticipo a livello nazionale. Finanziamenti che preferibilmente dovrebbero essere decisi e ottenuti su base pluriennale al fine di evitare il rischio di eventuali ingerenze indebite derivanti da negoziati di bilancio annuali.

Il Regolamento prevede poi l’obbligo di rendicontare in maniera trasparente tutte le informazioni relative al controllo dei singoli media e quali interessi possono celarsi dietro la proprietà e ai finanziamenti ricevuti dallo Stato o da finanziamenti provenienti da paesi terzi.

Infine, il nuovo corpus normativo contiene delle misure precise volte ad impedire alle piattaforme online di grandi dimensioni, come Facebook, X o Instagram, di limitare o rimuovere in modo arbitrario contenuti mediatici indipendenti. 

L’Europa chiede un servizio pubblico indipendente dalla politica e la scadenza è già fissata: 8 agosto 2025.

Avv.ti Alessandro Facchino ed Enzo Cardone