COMUNITA’ ENERGETICHE: PROTAGONISTE DELLA TRANSAZIONE ECOLOGICA

Cambiamento climatico e surriscaldamento globale sono fra le maggiori priorità dell’agenda politica a livello mondiale. Dal 2015, la risposta è stata individuata nella sostenibilità, concetto cardine dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU e degli accordi di Parigi sul cambiamento climatico.

Nel contesto del Green Deal europeo, l’UE ha adottato la “Normativa europea sul clima”, con l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050.

In un tale scenario, protagoniste della transizione ecologica sono le comunità energetiche, introdotte in Italia (con il nome di “Comunità Energetiche Rinnovabili” o CER) dal Decreto 162/2019: si tratta di associazioni tra cittadini, attività commerciali, amministrazioni locali e piccole/medie imprese che, con il sostegno finanziario pubblico, si uniscono per produrre, scambiare e consumare, risparmiando, energia da fonti rinnovabili.

Per costituire una CER è necessario:

– individuare l’area destinata all’installazione dell’impianto;

– costituire il soggetto giuridico, che non deve avere scopo di lucro: gli schemi societari più impiegati saranno quindi l’associazione non riconosciuta o la cooperativa; lo statuto della CER definirà le responsabilità di gestione e fisserà le regole di distribuzione dei vantaggi economici;

– acquisire gli impianti e i dispositivi di accumulo dell’energia generata;

– installare, presso ogni partecipante, uno contatore smart in grado di rilevare i dati di produzione, auto-consumo, cessione e prelievo dalla rete dell’energia.

Il Decreto del Ministero dell’ambiente del febbraio 2023 punta alla costituzione di 15.000 CER, coprendo tutte le tecnologie rinnovabili – fotovoltaico, eolico, idroelettrico, biomasse ecc. – e stanziando 2.200.000 Euro per finanziare a fondo perduto (sul territorio di comuni fino a 5.000 abitanti) fino al 40% di nuovi impianti o di potenziamenti di impianti esistenti, con potenza nominale massima non superiore a 1 megawatt.

Oltre a quelle per l’impianto in sé, lo stanziamento copre: 1) fornitura e posa dei sistemi di accumulo; 2) acquisto, installazione e attivazioni di attrezzature hardware e software; 3) opere edili necessarie alla realizzazione dell’intervento; 5) connessione alla rete elettrica nazionale; 6) studi di prefattibilità e altre attività preliminari; 7) progettazioni, indagini geologiche e geotecniche; 8) direzione lavori e sicurezza; 9) collaudi tecnici o tecnico-amministrativi, consulenze, supporto tecnico-amministrativo essenziali all’attuazione del progetto[1].

Nell’ottica di raggiungere la neutralità climatica, le comunità energetiche possono svolgere un ruolo cruciale nel facilitare la decentralizzazione del sistema energetico, promuovendo lo sfruttamento locale delle energie rinnovabili per soddisfare i consumi di famiglie e imprese.

Avv.ti Alessandro Facchino ed Enzo Cardone